Amanita 3
Credo anche che il consumo di grandi quantità di Amanita muscaria debba essere riservato a coloro che percorrono il sentiero dello sciamano, della bruja, dello stregone, del mago o della strega – qualsiasi etichetta si preferisca. Non dimentichiamo mai che questo fungo è un portale verso altre dimensioni, e gli esseri che vi dimorano non si trovano lì per alleviare la nostra noia. Sebbene l’Amanita muscaria abbia usi medicinali in piccole dosi, non è una panacea per tutti i mali della vita. L’idea che possa essere la pillola psichiatrica perfetta per l’uso quotidiano rappresenta un modo patologico di trattare l’energia.
Paradiso Canto 31 di Gustave Doré. Notate come il centro del cielo assomiglia a una stampa di spore?
Il Canto 31 del Paradiso è una sezione speciale della Divina Commedia di Dante Alighieri, poema epico del XIV secolo che narra il viaggio del poeta attraverso l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. Il Canto 31, appartenente alla sezione finale, il Paradiso, è particolarmente noto per la sua meravigliosa immaginazione visiva e per la conclusione del percorso spirituale di Dante. In questo canto, Dante raggiunge l’Empireo, il livello più alto del Paradiso, dove contempla la Rosa Celeste o Rosa Mistica, una rappresentazione simbolica dell’amore divino, della presenza di Dio e delle anime dei beati. La Rosa Celeste è descritta come una vasta struttura simile a un anfiteatro, con file di beati disposte gerarchicamente. Al centro, Dante scorge la Vergine Maria, circondata da angeli e altre importanti figure bibliche.
La Divina Commedia – Paradiso, Canto 31
In veste di candido fiore di neve,
Stava dinanzi a me l’eletta folla,
Che Cristo unì col proprio sangue lieve.
Frattanto l’altra schiera che là vola
Per contemplare e celebrar sua gloria,
Che a lungo ormai osserva e larga ascolta,
Stava sospesa, in festa, luminosa.
Tra i fiori che di luce sian profusi
E d’odori, quale incenso, soavi,
Gli spirti beati i lor gioir diffusi.
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No, mi oppongo all’uso quotidiano e regolare, e in questo libro spiegherò le ragioni. Nel seguente testo, vi presenterò anche un regime alimentare pensato per affrontare varie problematiche che oggi considerate ‘psicologiche’, e offrirvi una solida base per stabilire il vero nutrimento e la protezione di cui avrete bisogno in questo mondo in rapido deterioramento.
E per chi è interessato a una storia alternativa della creazione, in cui i funghi svolgono un ruolo centrale, questo libro include la traduzione del mio tentativo personale in tal senso, la Danza di Seifing, scritta sui Monti Giganti della Polonia, durante la ricerca di questo fungo.
In questo estratto, osserviamo una meraviglia che dà fondamento tanto alla teoria di Darwin quanto alla Bibbia. Il frutto proibito non era una mela ma un fungo chiamato Amanita muscaria. Il consumo di questo fungo ha consentito a due primati di progredire fino alla soglia dell’eretta postura. L’Amanita muscaria è responsabile della nostra esperienza umana, guidandoci dai primi passi fino allo stato evolutivo attuale. Questo è noto come la Teoria della Scimmia Stonata di Terrence McKenna, ma in questo libro aggiungerò ulteriori dimensioni alla maturazione umana guidata dal fungo.
Oppure, in alternativa: non era un mito della creazione, ma la prima grande legge antidroga del mondo.
È interessante notare che l’acido ibotenico presente nell’Amanita muscaria è chimicamente simile a un acido contenuto in certi tipi di alghe marine, chiamato acido kainico. Ciò solleva la possibilità che la sindrome del movimento ripetitivo indotta dall’acido ibotenico possa aver svolto un ruolo nell’evoluzione dei pesci. Alcuni pesci che consumavano le alghe iniziavano a muoversi a scatti verso la terraferma. Allo stesso modo, alcuni primati che mangiarono il frutto dell’albero si evolsero in esseri umani.
Attualmente, non pretendo di aver scoperto prove definitive riguardo alla teoria dell’evoluzione. Propongo invece un’ipotesi modesta e piuttosto umile. La mia compagna, Veronique, ha sottolineato acutamente che i pesci che si avventurano sulla terra in questo modo probabilmente morirebbero. Sarebbe necessaria una resurrezione miracolosa, simile a quella di Gesù, affinché potessero iniziare a camminare sul suolo. Questo rappresenta, in effetti, una lacuna diffusa nella teoria dell’evoluzione.
Tuttavia, si può immaginare una specie di pesci che abitano in acque basse, dove di tanto in tanto, dopo aver consumato un certo tipo di alga, uno di essi balzi accidentalmente sulla terra. Un simile incubo diventa uno stimolo potente affinché queste creature evolvano gradualmente, nel corso dei secoli, sviluppando adattamenti specifici per risolvere questo problema di sopravvivenza.
In altre parole, è possibile che senza l’antenato dell’Amanita muscaria, ci sarebbe stata solo vita marina sul pianeta. C’è un grande evento nella teoria evolutiva che è sempre stato avvolto dal mistero: come sono arrivati i pesci sulla terraferma?
La mia ipotesi almeno conferisce un certo grado di credibilità all’idea generale, ma potrebbero esistere narrazioni completamente diverse, come vedremo nei capitoli dedicati alle scritture vediche.
Spero che questo libro possa fungere da guida spirituale, utilizzando il fungo come maestro e fonte di conoscenza, traendo spesso ispirazione dallo spirito o dall’immaginazione filosofica incarnata dalle Amanite.
I funghi, come l’Amanita muscaria, esistono da milioni di anni. Eppure, solo di recente e sotto l’influenza di determinate sette politiche, l’umanità ha cominciato a rinnegarli.