La mostra Duckface
Ieri abbiamo visto un ermellino annusare in giro fuori dalla finestra della camera da letto. A quanto pare non sono ecologicamente rari, ma è estremamente difficile avvistarli: sono animali notturni che normalmente non si fanno vedere.
Ieri avevo cominciato un pezzo sul perché credo che il vincitore del Premio Jan Hanlo per il saggio pubblicato sulla Groene presenti una densità di Chat GPT piuttosto alta – troppo erudito per l’età, troppo distante rispetto agli scritti precedenti, troppi riferimenti colti, eccetera – ma poi ho pensato, lasciamo stare. Uno sguardo a un’opera d’arte realizzata da questa signora è stato sufficiente.
Usi l’intelligenza artificiale anche tu, Benders? È vero – ma non per scrivere libri. Naturalmente ho la fortuna di aver già scritto un’intera opera da solo. Ma a 54 anni mettersi ancora a fare band musicali, guardare film e mostre d’arte – lì l’A.I. torna utile.
Duckface, Martinus Benders, 2023
Duckface 2, Martinus Benders, 2025
Duckface 3, Martinus Benders, 2025
Foto della mostra alla Boiler Room di San Francisco:
Certo, tutto ciò non può competere con una vera mostra con opere reali. Ma non a livello concettuale: dovrei assumere qualcuno per dipingere tutto su tela, e la mostra Duckface sarebbe un’esposizione molto riuscita che riceverebbe ampi consensi dai critici.
Ma invece di essere un artista celebrato, mi ritrovo a disegnare questo tipo di magliette:
Disponibile qui:
E anche questo mi piace fare – dopo 20 anni di design, è una bella sfida per l’anno prossimo allestire un negozio dove si vendano davvero buone linee d’abbigliamento – di nuovo una questione di concept.
Nel frattempo anche UrlaBianche ha scoperto l’A.I.:
Quando i fascisti di destra si identificano con il “terminator”, si ottiene rapidamente ciò che si vede ora negli Stati Uniti, dove Trump impiega l’esercito contro manifestanti che protestano contro le sue retate. Ma io penso che questo impiegatuccio narcisista dell’Ente Previdenziale, lanciato a suo tempo dal VVDIENST per captare i malumori della pancia del paese e che poi spegne sempre la macchina per fare spazio a Mark Rutte III oppure Mark Rutte VII – la vera calcolatrice assassina si chiama a mio avviso Dijsselbloem.
Cordiali saluti,
Martinus Benders