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Data la diffusione globale dell’Amanita Muscaria su tutti i continenti, è evidente che questa specie di fungo doveva già essere presente sulla Terra almeno 250 milioni di anni fa, quando i continenti si separarono dal supercontinente Pangea.
Risalendo ancora più indietro nel tempo, la composizione chimica dell’acido ibotenico presente nell’Amanita Muscaria è praticamente identica a un acido presente in un tipo di alga marina. Questo potrebbe suggerire che i primi pesci a passare dall’acqua alla terraferma, circa 400 milioni di anni fa, siano stati influenzati proprio da questa alga marina. A causa del loro eccessivo consumo, svilupparono la Sindrome del Movimento Ripetitivo, che li portò a ripetere meccanicamente lo stesso movimento che alla fine li spinse sulla terra. Come ho menzionato in precedenza, questo potrebbe essere un elemento chiave nella Teoria dell’Evoluzione.
Curiosamente, la teoria della “scimmia allucinata” di Terence McKenna è coerente con antiche tradizioni religiose e persino con riferimenti biblici come “la donna scarlatta” che “cavalca la bestia” con “molte teste” che “emerge dal mare”.
È sorprendente che l’Amanita Muscaria, con il suo distintivo colore scarlatto, la sua origine marina, le sue “molte teste” e le sue proprietà afrodisiache, non sia mai stata riconosciuta prima d’ora come la “bestia” descritta nella Bibbia. Le descrizioni dell’Antico Testamento sono purtroppo state interpretate come vaghe metafore del male, quando in realtà si tratta di un chiaro riferimento a questa notevole specie di fungo, causa della prima vera campagna antidroga mai avvenuta sul pianeta—una campagna che si è mascherata da mito della creazione, con conseguenze disastrose.
Rifletti: cosa condannavano i Padri della Chiesa? Il concetto di evoluzione e la nostra origine marina. Anche se la teoria all’epoca non era ancora formalizzata (impossibile dirlo con certezza), è sempre esistita un’intuizione radicata secondo cui le nostre origini provenivano dal mare.
Devo ammettere che trovo sorprendente che il “nemico assoluto” dell’umanità, come profetizzato in un testo scritto circa tre secoli dopo la morte di un Nazareno, prenda la forma di un drago a dieci teste che si solleva dal mare. L’idea di un Satana in forma marina, e il fatto che non vi sia quasi esplorazione filosofica di questa concezione così insolita, è davvero intrigante. Nelle mie ricerche non ho ancora trovato un solo filosofo che abbia affrontato questa sfida precoce alle teorie evoluzionistiche dominanti.
Per gli antichi, il mare era un simbolo assoluto di madre che nutre i suoi figli, grazie all’infinita abbondanza di cibo disponibile gratuitamente per l’umanità. Cos’ha a che vedere un mostro marino con una profezia di male assoluto? Come ha fatto il Kraken a diventare il simbolo supremo di Satana?
Temo che la risposta sia, in parte, marketing. Se vuoi costruire un impero basato sul consumo di carne e zucchero, il mare—da dove la gente può procurarsi cibo gratuito—è sostanzialmente il tuo nemico.
Non è curioso che nella storia la peste, la Morte Nera, abbia avuto inizio circa due generazioni dopo che la gente smise di mangiare funghi selvatici?
Sappiamo che l’Amanita Muscaria è molto efficace contro i batteri della malattia di Lyme (si veda il terzo capitolo di questo libro), quindi è possibile che la messa al bando di questa sostanza abbia contribuito allo sviluppo di una malattia infernale.
D’altro canto, tutto ciò è mera speculazione. Trovo comunque strano che lo sviluppo dell’agricoltura su larga scala sia andato di pari passo con una “profezia” di un male che emerge dal mare, e che questo poderoso Kraken (si veda la pagina successiva) fosse scarlatto e avesse molte teste—a mio avviso immagini ispirate chiaramente da un mito manga del III secolo!
Il Kraken
Sotto i tuoni dell’abisso superiore,
Là, molto più giù, nell’abissale mare,
Nel suo sonno antico e senza sogni dorme
Il Kraken: fugge ogni raggio solare
Dalle sue ombre — intorno a lui si gonfiano
Spugne giganti di millenni cresciute;
Nella luce verdognola si aprono
Misteriose grotte e celle perdute
Dove enormi polipi incalcolabili
Frusciano con braccia giganti il verde sonno.
Là giace egli da secoli, e lì starà,
Nutrito di vermi marini nel suo torpore,
Finché l’ultimo fuoco non scalderà il profondo;
Allora visto sarà da uomini e angeli,
Emergendo urlante, per poi morire in superficie.
*
Alfred Lord Tennyson
Non c’era forse una forma di competizione con queste creature simili a polpi? Non dovrebbero essere l’altra intelligenza senziente che popola questo pianeta?
Nulla di tutto ciò sembra molto sapiosessuale, purtroppo. Sembra proprio che siamo piuttosto attaccati all’idea di essere in cima alla catena dell’intelligenza.