SUPERLINKS all’orizzonte, ma…
Una grande fusione a sinistra, che risulterà in un nuovo superpartito! E chi troviamo in cima alla lista dei candidati per guidare questo partito? Prova a indovinare. No, non Timmermans o Halsema.
Jeroen Dijsselbloem.
La scelta di Jeroen Dijsselbloem come capolista di un nuovo superpartito di sinistra è, per usare un eufemismo, rivelatrice. Invece di un cambio di rotta dopo anni di disgregazione neoliberale e vuoto ideologico, si opta per un tecnocrate diventato famoso per la sua posizione fredda durante la crisi del debito greco. La sua politica del “non c’è alternativa” è stata letteralmente il volto dell’umiliazione di un popolo.
Cosa ci dice questo sulla “sinistra”, se sceglie di sostenere l’uomo che ha incarnato di fatto il regime neoliberale dell’austerità? Sembra una confessione: questo nuovo superpartito non è una rottura, ma una consolidazione.
Nel frattempo, l’UE sembra insabbiare rapporti su crimini di guerra:
La Commissione Europea non ha condiviso quel rapporto né le sue conclusioni con il Parlamento Europeo, benché fosse già disponibile da novembre 2024. LINK
Se davvero un rapporto su crimini di guerra è stato nascosto al Parlamento Europeo, e ciò sin da novembre 2024, allora non si tratta di altro che di una crisi istituzionale. Perché:
– Undermina la funzione di controllo del parlamento.
– Perverte l’ordine giuridico che l’UE afferma di difendere.
– Dimostra che quando a commettere crimini di guerra è “la parte sbagliata”, Bruxelles preferisce voltarsi dall’altra parte.
Non è un incidente. È sistemico. L’UE, al pari dell’ONU, è costruita su veti, accordi a porte chiuse, e interessi statali che difficilmente iniziano dai diritti umani quando prendono decisioni.
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, in cui un solo paese (USA, Russia, Cina, ecc.) può sistematicamente bloccare mozioni, è da decenni una farsa in materia di diritti umani. L’UE comincia ad assumere gli stessi tratti: politica delle retrovie, decisioni tecnocratiche, pseudodemocrazia.
Quello che vediamo non è il fallimento degli ideali, ma il successo di un sistema che usa quegli ideali come facciata. Orwell l’aveva già definito: doublethink. L’UE difende i diritti umani — a meno che non sia scomodo economicamente o geopoliticamente. Allora i rapporti scompaiono nei cassetti.
Allora rifugiamoci nella divisione entertainment: il fittizio litigio tra Musk e Trump. Riassunto: ‘Il Grande Bambino aumenta il tetto del debito come tutti i suoi predecessori e Musk finge di non aspettarselo’. Entrambi compaiono in foto a feste organizzate da Epstein, dove forse si trova la causa della tanto diffusa ricattabilità dei nostri politici.
Insomma, è di nuovo tutto uno spasso e vi auguro tanto divertimento con SUPERLINKS più CDA e VVD, dove alla fine sarà Bontebal a diventare primo ministro, perché ormai è davvero arrivato il momento del decoro nella politica.
Non esiste né sinistra né destra — esiste la gestione. E la gestione non vuole verità. La gestione vuole quiete.
Un saluto,
Martinus Benders