Nel bilico d’un tempo ottuso,
tra un modulo C43/bis e l’eco
di un notiziario masticato, risale
la crepa nella tazza: era
– dicono – l’ora del caffè.
Ma il cucchiaino gira l’assenza.
Un halogeno pulsava
come vene nella fronte di un tram pieno,
mentre il parquet imparava
a sussurrare notizie –
inutile come un fiore di plastica
puntato sul petto
del funzionario che timbra il nulla.
Ho amato
il beep della tua notifica più
che i versi belli di Rilke,
e ogni like era
un confetto amaro nella lingua.
Solo l’edera capisce
che arrampicarsi non è salire.
E oggi
il mare si connette
meglio del mio Wi-Fi.
E il mio nome? Riciclato già tre volte.
— Don Spruzzo di Rima